RICERCA D’UNA SPAZIALITA’ FISICAMENTE PITTORICA
Lucio Barbera
[…] Con tali “costruzioni”, che possono anche far pensare al “paesaggio” o all’emergenza di “onde” (sono questi d’altra parte i titoli di alcuni suoi importanti lavori), per via anche di una linea di artificiale orizzonte che l’artista lascia, ciò che Leto ricerca è una spazialità fisicamente pittorica. Egli così opera un deciso passo oltre il Concettuale pur riaffermando la sua natura profondamente concettuale: l’artista dimostra, infatti come sia possibile affermare un’idea, un progetto estetico senza per nulla rinunziare all’opera, ma anzi al contrario, puntando proprio alla sua esteticità.
Che poi Leto con il suo lavoro vada “oltre la pittura” è conclusione tanto facile ed evidente che mi sembra del tutto errata: egli, infatti, utilizza la carta o altri materiali ma con essi, a mio parere, non fa altro che pura e convincente “pittura” che per conto suo scatena una memoria storica, di tempo sedimentato.
Bibl : Lucio Barbera, Ricerca d’una spazialità fisicamente pittorica, in Gazzetta del Sud, 2 ottobre 1990
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